28.9.06

reportage Germania...


come qualcuno saprà e come ho anticipato durante la ricreazione del primo giorno di scuola, sono reduce da un breve soggiorno in Germania…
paludato come dovessi andare all’Antartide per via di qualche sito di previsioni meteo che si diverte a ingannare i viaggiatori (stupide previsioni !!!) e carico di bagagli come uno sherpa tibetano, ho agevolmente raggiunto Duisburg con il trenino navetta dall’aeroporto o flüghafen di Düsseldorf…
Duisburg ha ospitato la nazionale italiana ai mondiali e dopo il primo caffè in giro ho capito il motivo: gli italiani costituiscono il secondo gruppo di immigrati dopo i turchi…
dopo la prima occasione conviviale, il giorno seguente siamo andati a vedere i quartieri della periferia sottoposti a riqualificazione; sembrava Istanbul per la quantità di turchi in giro, sempre sorridenti e ospitali in un tripudio di bandiere con la mezzaluna e la stella anche quando abbiamo visitato l’erigenda moschea mentre arrostivano un tropedonte (animale mitologico che non esiste ma il nome è plausibile) allo spiedo…
non vi annoio con la narrazione dei workshops; l’esperienza esaltante è stata la visita, con cena, a un area industriale dismessa convertita in parco per attività culturali: il Landshaftspark… un luogo che andrebbe visitato con la luce per poterne apprezzare l’uso e le funzioni ma che di sera acquista un fascino incredibile… siamo saliti sulle scalette in acciaio da cui un tempo si raggiungevano i gazometri, ora piscine per scuola di sub, e mentre affrontavo le ultime rampe, superando ciò che ostinatamente continuo a non chiamare vertigini per puro orgoglio, si spalancava un paesaggio notturno inaudito, appena illuminato da luci verdi o azzurre che rischiaravano l’intero ambiente come la luna…
il pomeriggio successivo abbiamo avuto la possibilità di visitare il porto sul Reno di Duisburg, un porto fluviale quindi interno da cui il nome Innen Hafen, con un consistente intervento di Norman Foster ancora in corso di realizzazione ma molto interessante per la rivitalizzazione dell’area abbandonata con la crisi degli anni ’80…
per concludere, in solitaria mi sono concesso una visita rapida al centro di Düsseldorf prima del rientro per vedere un centro commerciale di Meier, ma soprattutto il più noto intervento di Gehry a Neue Zollhof con le tre torri accartocciate bianca, argento e rossa, diventate elemento distintivo della città…
un rapido giro al K21 per una boccata di arte contemporanea da Gursky alla Frisch, piccoli doni per mikadosaim e via all’aeroporto per il ritorno…
mi è inevitabile, quando sono in giro per ossigenare il cervello e renderlo curioso, riflettere sul mio lavoro e sulle esperienze, sulla vita che conduco e quella che conducono altre persone ad altre latitudini… avverto le differenze nella qualità della vita di altri paesi e torno a casa cercando gli strumenti per non diventare un fossile e morire di inedia intellettuale…
grazie per essere arrivati alla fine del racconto e grazie a mikadosaim per la pazienza…

25.9.06

non ci sono più i sapori di una volta, signora mia...



l’altro giorno sentivo in radio, ma forse ho anche letto, una di quelle non-notizie che spesso sono utilizzate per riempire qualche buco nell’indice di qualche tele/radio giornale…
keith richards avrebbe annunciato di aver ridotto o interrotto l’uso di sostanze stupefacenti perché le droghe non sono più quelle di una volta… il chitarrista degli Stones, del quale vorrei ricordare che a dicembre si festeggia il 63esimo compleanno, come una qualsiasi signora al banco della frutta, si è lamentato della moderna composizione delle sostanze di cui ha fatto uso per decenni, adducendo la buona vecchia motivazione con la quale le mamme ci vietavano l’assunzione di merendine golosissime: “chissà cosa ci mettono dentro”!
mi sembra geniale !
reduce da una caduta mentre si arrampicava su una palma (!?), incidente dal quale pare si sia ripreso e che ha comportato solo l’annullamento di qualche concerto, Richards continua a portare in tour i solchi sulla faccia leggendari quanto il suo anello teschi-forme e per questa notizia ho riso come quando vedendo una puntata dei Simpsons, ambientata nel 2010, una locandina promuoveva una tournèe degli Stones prevista ormai tra appena 4 anni: STEEL WHEELCHAIR tour !

20.9.06

conspirancy theory...


per coincidenza mi sono imbattuto in un articolo del Corriere dello scorso 11 settembre e qualche giorno dopo, attraverso una triangolazione di links ho trovato un sito alquanto impressionante…
il Corriere narrava dei successi editoriali di Thierry Meyssan, il teorico francese del complotto americano all’origine dell’11 settembre 2001 o come si dice della conspirancy theory, che attraverso il suo giornale on-line di controinformazione continua a raccogliere adesioni alle sue interpretazioni…
navigando in rete, i siti ispirati alla teoria del complotto sono numerosissimi e certamente affascinanti; il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha provveduto a puntualizzare sulle inquietanti ipotesi portate dal francese, che sul suo sito accoglie anche tesi negazioniste e al limite dell’anti-semitismo…
il sito impressionante, anche per un certo carattere di ufficialità, è quello del Tribunale della Virginia in cui si è tenuto il processo a Zacarias Moussaoui, ovvero il ventesimo attentatore dell’11 settembre 2001; disponibili sul sito sono le prove raccolte dal Procuratore a dimostrazione del coinvolgimento dell’imputato nell’organizzazione del dirottamento degli aerei… alcune sono agghiaccianti…
non ho mai pensato che ciò a cui ho assistito potesse essere una fiction o una montatura e credo che nessuno potrà farmi cambiare idea… forse è una forma di rigetto diffusa nel mondo che nasce dall’impatto emozionale difficile da quantificare, qualificare e certamente da metabolizzare… penso che essere contro sia un business redditizio quasi quanto essere a favore, se non più e penso che essere contro, pur essendo un rimedio al pericolo dell’unanimità, possa diventare una professione anche difficile da portare avanti… specialmente quando non si lasciano spiragli al dubbio...

18.9.06

lotta per la salvezza...

ringrazio i miei gentili ospiti di passaggio per darmi il bentornato e dichiaro aperte le ostilità…
qualche tempo fa avevo citato una rubrica del Foglio in cui si recensivano i luoghi deputati al culto cattolico a firma di Camillo Langone; immediatamente l’ottimo Frankie-Yu mi rende partecipe di una polemica promossa dai quotidiani marchigiani contro il curatore della rubrica di critica ecclesiastica per un giudizio, quella volta eno-gastronomico, poco favorevole e forse poco informato su un ristorante di non mi ricordo quale paese delle Marche…
ora, sul Foglio di sabato scorso leggo una pagina in cui Langone prende spunto da un libro curato per Electa da Marco Mulazzani in cui si racconta la nuova generazione di architetti italiani…
quando si arriva all’Abruzzo leggo che l’Università in cui ho studiato viene classificata come di serie B e i miei colleghi di serie C o D, non da lui ma dal noto urbanista Pier Luigi Cervellati dello IUAV…
dopo una veloce ricerca in rete alla voce Langone, scopro che numerose sono le pagine di protesta contro il giornalista del Foglio, reo di usare la wrecking ball per demolire ciò che pare lontano dal suo gusto architettonico o gastronomico che sia…
gli antipatici mi sono sempre piaciuti e la citazione di Cervellati, forse un po’ datata, mi diverte; forse l’arch. Volpe si divertirà un po’ meno…
ma la pagina andrebbe letta comunque perché ricca di altre invettive sugli architetti ma anche di qualche accenno al modo in cui si dovrebbe pensare l’architettura che sinceramente non mi sento di condividere completamente…
sul sito del Foglio, la pagina è scaricabile fino a stasera ed è l’inserto 2, se non doveste trovarlo vi mando il pdf… tanto siamo tra amici…

16.9.06

pronto per l'appello !


ritorno al mio banco contento di cominciare un altro anno con i miei compagni di classe dai quali copierò i compiti e con i quali dividerò le mie merende durante la ricreazione…
come tutti manco da un po’ e nel corso di questo mese e mezzo di silenzio avevo comunque pensato a diversi argomenti lontani dalla attualità sui quali in relax concentrare le mie riflessioni, poi la cura disintossicante dalla dipendenza dal computer ha funzionato solo per il blog ma spero di ricordarmi e condividere qualcuno dei temi e delle considerazioni maturate, naturalmente fondamentali per il corso della storia…
tra cene e mezze giornate al mare, amici di sempre e nuove conoscenze interessanti, gozzovigli e Absolut, appuntamenti di lavoro alle 8 del mattino del 14 agosto, chiacchiere under the moonlight con gli affezionati del pozzo e momenti indimenticabili con la mia dolce mikadosaim, tra una gita allo zoo e una giornata dedicata al lusso senza limiti, l’estate duezerozerosei è alle spalle con la consapevolezza di dover perdere qualche chilo e di dover tornare dal dentista per una devitalizzazione riuscita male…
a breve vi racconterò anche delle impressioni del recente soggiorno in terra di Germania, Duisburg e Dusseldorf per la precisione, delle letture cominciate e dell’avvio del cantiere per lo studio professionale…
intanto accomodatevi mentre finisco di aprire le finestre per fare entrare un po’ di luce…