25.5.25

Buongiornissimo!

Dedico un buongiorno affettuoso a:

  • chi va in viaggio nei resort a 5 stelle nei paesi disgraziati e non manca di postare immagini naturalistiche con la tradizionale didascalia “so wild” prima di rientrare per cena dove potrà gustare tipici piatti italiani e assistere a entusiasmanti spettacoli di finti masai in finti abiti di scena per “un tuffo nelle tradizioni locali”. Aggiungiamo qualche immagine di bambini che giocano sulla spiaggia, di pescatori, di pescatori bambini e di donne con gli orci di acqua in testa e, visto che siamo qui, non dimentichiamo di postare qualche foto di tette imbustate con la certificazione di idiozia “lasciatemi qui”, con la variante di un terrificante “semplicemente io”;
  • chi durante una pratica fisio-terapeutica intrattiene il paziente snocciolando luoghi comuni sui dazi e sui metodi educativi odierni troppo morbidi, riesumando considerazioni masticate male sull’euro come origine dei mali della società italiana, europea, e alla fine intasca il compenso senza neanche fare cenno all’emissione di ricevuta;
  • chi scrive sulle testate storiche del nostro paese e ci racconta per settimane perché un programma televisivo è stato cancellato, intervistando la pletora di attempate soubrette del cast che accampano giustificazioni e attenuanti tendenti a colpevolizzare il pubblico. A nessuno viene in mente che semplicemente la proposta fa schifo e che certa programmazione può funzionare solo in paesi sottosviluppati culturalmente. Pensate voi a chiudere il sillogismo perché non ho la forza.



 

6.4.25

Sulla bellezza dell'evoluzione.

 

In settimana ho assistito alla presentazione di un libro. Il soggetto è una indagine sulla relazione tra uomo e donna svolta in forma letteraria attraverso il racconto di un uomo e donna immaginari.

Non ho ancora letto il libro, e potrò essere più consistente quando lo farò, ma ho vissuto la sensazione di ascoltare un appassionato dibattito sulla locomotiva a vapore in epoca di treni a levitazione magnetica.

La tesi sostenuta dagli autori può essere sintetizzata, e mi scuso per l’approssimazione forse semplicistica, in questi termini: la crisi del rapporto tra uomo e donna è nata con la modernità e può essere scongiurata solo recuperando la bellezza della centralità del ruolo della donna.

Probabilmente ogni mia considerazione è pervasa dal cinismo che accompagna l’età matura e non mi permette di leggere la poesia dell’affermazione ma solo gli aspetti nostalgici di un tempo trapassato remoto. Inoltre, da convinto sostenitore dell’attualità della teoria evoluzionistica, penso che tra 100 anni non ci saranno generi naturali ma generi dettati dall’ambiente sociale e i rapporti saranno on-demand. Avremo relazioni basate sul soddisfacimento di bisogni, ovvero cercheremo persone con cui andare in viaggio, persone con cui andare al cinema, persone con cui lavorare, persone con cui dedicarci ad attività ludico-ginniche (if you know what I mean), e persone con cui ___________ (aggiungere attività ed esperienze della contemporaneità, a piacimento).

Non riesco a cogliere il senso di una operazione di retrofitting del genere umano quando l’evoluzione della specie è orientata verso la riduzione, fino all’annullamento, del maschile e del femminile.

Mi sentirei di escludere che nel momento in cui il primo pesce è diventato anfibio e ha cominciato a popolare la terraferma, si sia discusso dei rischi dell’evoluzione o della bellezza della centralità della fauna ittica. 

E oggi, i pesci continuano a nuotare e l’uomo a camminare.


30.3.25

Il vero scontro di civiltà.

 

Sono un volontario di una nota fondazione che si dedica da 50 anni alla valorizzazione del patrimonio culturale del nostro disgraziato paese. E lo sono da 15 anni. Ho cominciato ad impegnarmi con le consuete attività da banchetto, allestendo tavoli, segnaletica, materiale informativo, accogliendo i visitatori durante le iniziative e sollecitando l’iscrizione alla fondazione, snocciolando vantaggi e opportunità, richiamando il senso civico e l’orgoglio dell’appartenenza ad una ampia comunità, e bla bla bla…

Nel 2010 avevamo attenzione, rispetto e riuscivamo a percepire anche un flebile messaggio di riconoscenza da parte dei visitatori. Oggi, nel 2025, coloro che attendono in fila per entrare, visitare e conoscere i luoghi che proponiamo, si comportano come si trovassero in coda al CUP per prenotare una risonanza e scoprissero che la prima data utile è il 12.03.2028 alle ore 10.30.

Nelle ultime edizioni dei tradizionali eventi della fondazione ho preso insulti, minacce di denunce, minacce di post denigratori sui social, minacce di chiamare un noto programma giustiziere pre-serale, una volta satirico, oggi patetico, minacce di ogni genere.

Con garbo, ricordo ai visitatori che siamo volontari e siamo gratificati solo dal piacere di prestare un servizio alla comunità, (ometto di aggiungere: surrogando attività che dovrebbero essere condotte dal settore pubblico) e pazientemente, spiego le circostanze, ammetto eventuali errori di comunicazione, chiedo scusa e con sempre maggiore fatica incasso. 

Rientrato a casa, mi chiedo: come siamo arrivati a questo livello di scontro? In che momento è accaduto l’imbarbarimento di persone che ritengono di avere diritto a quei 15 minuti di cultura per riscattarsi da decenni di volgarità e immondizia televisiva e social?

Poi, vedo la foto del Segretario alla Sicurezza Interna degli Stati Uniti che si esibisce davanti ad una gabbia con 250 venezuelani deportati in El Salvador, e mi rispondo.


15.3.25

La nuova musica classica.

 


Mi meraviglio per tutto. Mi meraviglio se una persona mi vuole bene e mi meraviglio se una persona non mi vuole abbastanza bene, se raggiungo un obiettivo e se non lo raggiungo. Una particolare versione della sindrome dell’impostore. E mi faccio molte domande inutili… la più intrusiva di questi giorni è: perché ho la passione per le colonne sonore e specialmente per le interpretazioni dal vivo?

Il 2024 si è concluso con un messaggio di Nicholas Britell su Spotify, il quale mi ringraziava per aver ascoltato una sua composizione più di ogni altra playlist. Parlo della colonna sonora di Succession, serie strepitosa, ancora disponibile su Sky e NowTV, i cui brani di accompagnamento rendono ancora più strepitosa. Cerco esibizioni live e cover online, arrangiate con ogni strumento che l’uomo ha inventato, dal clavicembalo all’arpa laser, per concludere con il più tradizionale pianoforte e tutorial vari per fare finta di poterlo suonare anche io.

Hans Zimmer con la colonna sonora di Interstellar mi provoca commozione fino a piangere come fossi la fontana dell’Hotel Bellagio a Las Vegas e già al primo accordo, la – mi – si – mi – do – mi – re – mi, non riesco a trattenermi. Provo a opporre resistenza ma piango.

Da qualche settimana, colto da una inusuale nostalgia, ho ripreso ad ascoltare la colonna sonora del gioco di ruolo online a cui ho dedicato molto tempo, e quando dico molto, intendo molto… in rete si trovano decine e decine di concerti live delle musiche da videogioco, da World of warcraft a Skyrim, partendo dal pioniere Legend of Zelda. E vedere oltre 100 elementi, tra musicisti e coro, in smoking che suonano e gorgheggiano sulle note di quello che era nato come intrattenimento per computer o consolle offre una misura della qualità della composizione.

Negli ultimi giorni, la colonna sonora originale di Howard Shore per The Lord of the Rings mi accompagna in auto, in studio, a casa e al supermercato, e mi ritrovo a fischiettare i fiati del momento in cui gli hobbit lasciano la Contea.

E poi Ramin Djawadi per Game of Thrones, Cliff Martinez per la serie The Knick e ogni brano singolo recuperato per sigle di serie tv, tipo i Massive Attack per “House M.D.” o Leonard Cohen per la seconda stagione di “True detective”.

Ho trovato un sito olandese dove sono censiti tutti i concerti di musica legata al cinema e sono mesi che attendo un concerto con i brani della saga di Star Trek e ho trovato qualcosa il 14 giugno ad Ottawa!  


11.3.25

Breve storia di spoofing.

Luca Valdi. Si è presentato con questa identità il signore che ieri sera mi ha dettato istruzioni per disporre un bonifico dal telefono destinato ad Andrea Puca per un importo pari a 1.700 euro.

Pochi minuti prima, un SMS di UniCredit mi segnala un bonifico sospetto in favore di Andrea Puca e mi invita a contattare un numero di telefono.

Chiamo il numero e Luca Valdi mi richiama dal numero fisso di UniCredit, “la chiamo dal numero che è indicato sul bancomat” e mentre mi informa della circostanza del bonifico sospetto, mi anticipa un rassicurante messaggio da UniCredit: “dovrebbe aver ricevuto un SMS con il mio nome e cognome e il mio codice… può darmi conferma?”.

Seguo le indicazioni e, nel buio dell'auto, dispongo il bonifico a storno dell'importo (?). Arriva un SMS di UniCredit che mi informa del blocco della app per movimenti sospetti e questa volta è vero. Luca Valdi mi rassicura che è tutto normale e che mi avrebbe richiamato dopo un’ora esatta per riattivare l’operatività della app.

Chiudo la conversazione, ringraziando Luca Valdi. Arrivato a casa, riprendo il primo SMS e mi accorgo di un errore di punteggiatura. Sfilo il bancomat dal portafoglio e mi accorgo che il numero da cui sono stato chiamato è effettivamente un numero UniCredit ma è il numero del servizio clienti dall’estero.

Realizzo. Mi sento come si sentono gli anziani alla stazione ad attendere con i fiori la giovane ragazza del [inserire nome di paese africano in guerra] con cui hanno chattato per mesi e che ha risolto i problemi familiari ed è pronta a cominciare una nuova vita insieme, al sicuro dal conflitto nel proprio paese.

Vado dai Carabinieri ma è tardi, l’ufficio è chiuso e il giovane piantone deve andare a mangiare la pizza appena portata dai commilitoni.

Chiamo il servizio clienti UniCredit. Blocco carta di debito, carta di credito e soprattutto dispongo la revoca del bonifico. L’inesperto Luca Valdi mi ha indicato l’invio ordinario e non istantaneo.

Mando un messaggio rassicurante a Luca Valdi, ringraziandolo per la cortesia e sollecitando la sua chiamata per riattivare l’operatività della app. Perché qualche volta prendere in giro qualcuno dà più soddisfazione di uno, dieci, mille insulti.

No, Luca Valdi non mi ha richiamato. Luca Valdi non esiste e Andrea Puca è un giovane difensore della US Palmese 1914 o l’autore di un libro sulle falesie in Abruzzo.

E no, i Carabinieri non hanno accettato la mia denuncia perché non è stato commesso un reato ma semmai è stato tentato un reato.

Risparmio al lettore considerazioni prese dallo stesso armadio di “le mezze stagioni non ci sono più” e “meglio Amadeus di Carlo Conti”, passando per “Thiago Motta deve andare via” e penso che vorrei dedicare il resto della vita a diventare un esperto informatico e togliere a Luca Valdi tutto ciò che pensa di avere. A cominciare dagli affetti.

4.3.25

In fondo, perchè no?

Che emozione. Sono trascorsi esattamente 18 anni dal mio ultimo pensiero e passando per caso, come si passa davanti al cinema dell'infanzia diventato nel frattempo centro commerciale, mi è tornata la voglia di blog. Una parola ormai dismessa come "prurigine", "genetliaco" o "dismessa", e se dovessimo chiedere a qualche giovane nato il giorno del mio ultimo post, potrebbe chiedermi "bro, ca++o di boomer sei?" dopo una serie di altri insulti di cui capirei molto meno.
Eppure, penso che molti siano esausti di Facebook e ancora più di X, che ho conosciuto come Twitter, o forse solo io sono stanco dei social.
Nel 2008 l'onda di Facebook ha investito tutti e avevo ingenuamente pensato di poter disporre di un pubblico più ampio su quella piattaforma, dopo avere cercato i miei compagni di classe dell'epoca risorgimentale, ovvero l'origine dell'idea sviluppata da Mark... poi, il pianeta è cambiato ed è cambiato il peso specifico nella nostra vita quotidiana per diventare oggi una discarica mondiale per ogni tipo di rifiuto (e mi riferisco agli utenti).

Nel frattempo, ho fatto molta radio, davanti e dietro il microfono, ho avuto un podcast, ho scritto su diverse testate online, dall'attualità al rapporto tra cinema e architettura e ora cerco un luogo nascosto alle orecchie e soprattutto agli occhi di molti. 

Siamo abituati al ritorno del passato sotto altre forme o alla sintesi di molte cose diverse che hanno funzionato in nuove cose ma io ho questo blog e come direbbe un passivo-aggressivo: riparto da qui!

Come Bilbo Baggins mentre accarezza desideroso l'anello, mi sono chiesto: "In fondo, perchè no? Perchè non dovrei tornare al blog?"
 

 

4.2.07

sospensione ad oltranza...

in un’altra occasione avevo già manifestato la necessità di fermare tutto il calcio per un anno a seguito delle vicende ancora discutibili di inizio estate, ma ora l’argomento torna d’attualità… la mia opinione è che quanto accaduto a Catania abbia poco a che vedere con il calcio; la conferma è nelle scritte sui muri di tante città italiane che inneggiano a Carlo Giuliani o che sottolineano la perdita di un poliziotto come fosse una pedina di una guerra in corso…
e infatti è una guerra che vede giovani che non sanno in che epoca viviamo e che evidentemente hanno un malessere, soffrono di scarsa attenzione e si sentono marginali e fuori contesto, opposti ad altri giovani che forse per necessità indossano una divisa e ricevono ordini…
a me dispiace per il povero ispettore e lo considero un caduto in missione di guerra, come altri recenti...
è una guerra perché ogni tanto mi è capitato di affacciarmi su uno dei forum di tifosi di una qualsiasi squadra italiana e ho avvertito molta violenza e molta aggressività, sentimenti che usano il calcio come canale espressivo per via del fatto il fenomeno di massa del calcio è sinonimo di aggregazione…
ma andiamo oltre, cosa succede se ci tolgono le partite la domenica per un anno ? secondo me nulla di male… vorreste dire che non si può vivere senza calcio ?
credo che l’indispensabile sia altro nella vita; credo che potrebbe farci bene quanto ci farebbe bene un anno, o meglio, 15 senza televisione…
per la cronaca, sono rimasto anche io prigioniero di World of Warcraft e ora corro con il mio spadone per la Elwynn Forest alla ricerca di murloc da ammazzare in compagnia di Frankie-Yu e di Irethalacarin, aka mikadosaim…
ma non abbandono il blog, non ci penso proprio…
saluti !