26.7.06

liberismi e scioperi a oltranza


questa foto l’ho scattata stamattina quando mi sono trovato davanti una scena molto tenera di una signora anziana che, ignara della serrata dei farmacisti, cercava di leggere il manifesto in corpo 8 affisso sulla saracinesca che riportava le ragioni dell’agitazione…
ora leggo che da venerdì prossimo lo sciopero andrà a oltranza, ovvero fino a quando il ministro retrocederà di qualche metro sul contenuto dell’omonimo decreto…
tra i luoghi comuni più consolidati c’è quello sulle categorie privilegiate, comprensive certamente di farmacisti e notai ma se mi impegno altre me ne verranno alla mente, che godono di situazioni per loro assolutamente vantaggiose e che appena sentono lesi i loro diritti cominciano a puntare i piedi…
in tutta onestà non so se sia così, forse per i farmacisti è più verosimile che per i notai, ma alla fine con ingenuità penso che se le Zigulì si dovessero vendere al supermercato non credo che possa rappresentare una minaccia per la categoria… mi si dirà che la mia è una semplificazione e che non si parla di caramelline che riportano all’infanzia ma di farmaci… rispondo che se anche l’Aspirina, che ormai non ha più effetto sull’organismo per via dell’assuefazione globale, si dovesse vendere al supermercato non credo che possa rappresentare un’altra minaccia per la categoria…
saluti liberisti…

PS. dimenticavo che il corollario del luogo comune sulle categorie privilegiate è che sono mestieri che si ereditano…

4 commenti:

alle 17:35, Anonymous Anonimo ha scritto...

Credo ci sia poco da scioperare.
Questo decreto era nell'aria già da diversi anni e rientrava anche nei programmi del governo Berlusconi.
Pertanto puntare i piedi sarà inutile. I farmaci da banco finiranno sugli scaffali dell'Ipercoop comunque.
Temo tuttavia che la manovra penalizzerà molto i farmacisti perchè i farmaci che finiranno al supermercato saranno quelli per cui non occorre prescrizione e saranno quindi anche quelli che si pagano a prezzo pieno.
Oltretutto la vendita presso le grandi catene di alimentari potrebbe comportare una sensibile diminuzione del costo dello stesso farmaco e di conseguenza il consumatore preferirà acquistarlo al supermercato.
Pertanto capisco benissimo le ragioni della categoria ma, in tutta franchezza, stavolta condivido pienamente le intenzioni del governo.
Il farmaco non è un bene di consumo. Non è un qualcosa che si compra per moda, per sfizio, per scaramanzia o per esibizionismo. E' un prodotto che si acquista per necessità. Perciò se sottoporlo alle logiche di mercato significa sgravare le spese del consumatore finale allora benvenga il decreto.
Al pericolo di abuso del farmaco, a seguito della sua messa in vendita al supermercato, credo poco.
Magari crederei di più alla possibilità di declino del ruolo del farmacista, ma allora prima spiegatemi perchè i supermercati non si possono trasformare in farmacie mentre le farmacie sono diventate supermercati già da un pezzo..

 
alle 17:21, Blogger nimroth ha scritto...

Avrei qualcosa da puntualizzare, anche se con estremo ritardo... credo che lo sciopero dei farmacisti, più che per la fetta di mercato che gli viene tolta, siano in rivolta per il fatto che solo determinate coopertive potranno godere dei frutti e io consumatore è vero che mi vedrò sensibilmente diminuire i prezzi dei farmaci di automedicazione, ma potrò rivolgermi solo a quelle ipercoop che si potranno permettere di stipendiare un farmacista che venda i prodotti nel punto. Il decreto ha quindi qualche pecca, agevola non tutti i supermercati ma solo i grandi supermercati e questa non mi sembra chi sa quale grande liberalizzazione...non che voglia difendere i farmacisti ( casta che per altro mi sta pure un po' sulle balle... ), ma qualcosa da rivedere c'è sicuramente.

 
alle 17:22, Anonymous Anonimo ha scritto...

Ooops, ero io!

 
alle 20:56, Anonymous Anonimo ha scritto...

ma insomma, questo blog lo aggiorniamo o no?

 

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