5.6.06

integralismo calcistico

la notizia della rissa tra due tifosi con omicidio ha un peso specifico insopportabile… sempre che venga confermata l’origine del diverbio, mi pare evidente che l’omicida abbia qualche problema di controllo dei nervi e forse una vita poco entusiasmante se ha portato la conversazione tipica di un bar a degenerare fino alla rissa con epilogo disumano…
qualcuno mi disse diversi anni fa che le guerre dei tempi bui si erano rarefatte per l’introduzione delle discipline sportive nelle quali si potevano opporre due schieramenti opposti a sfidarsi con rigide regole comuni…
forse l’essere umano ha bisogno di odiare e di esprimere comunque la propria violenza atavica verso un altro essere umano; con un esercizio di parossismo, dovremo aspettarci che tifosi di un club si sentano martiri di una fede sportiva ai limiti della teologia e si facciano esplodere alle fermate dell’autobus dopo il consueto video messaggio con sciarpe e bandiere della propria squadra mentre imbracciano spranghe e bastoni ? naturalmente mi auguro che la follia umana non proceda in questo senso; ne andrebbe della prosecuzione della specie anche se qualche indizio della involuzione del genere umano in termini di convivenza civile queste notizie lo offrono…

4 commenti:

alle 17:27, Blogger mikadosaim ha scritto...

Io oramai non mi stupisco più di niente, ho letto mille notizie di cronaca nera in cui ho visto il rispetto per una vita umana azzerarsi del tutto: qualcuno che ha osato prendere le difese di una donna molestata da apprezzamenti troppo pesanti, risse fuori dalle discoteche, accoltellamenti tra vicini per liti condominiali. Oggi è la chiacchiera sul calcio fuori dal bar, domani non si potrà più dire con tranquillità "Ciao, come stai?" senza venire minacciati. Lo so che il tuo post è sull'integralismo calcistico, ma io in questo momento riesco a provare solo paura per chi siamo diventati, inorridisco di fronte ai futili pretesti per sfogare la rabbia incontrollata che ci domina, evidentemente c'è di sottofondo un malessere che serpeggia e stiamo perdendo di vista qualsiasi limite. Forse questa rabbia è atavica come dici tu, la legge del più forte che domina sul più debole, ma cosa ci distingua più dagli animali in questo momento mi sfugge.

 
alle 19:29, Anonymous Anonimo ha scritto...

...per tentare di arrestare questa escalation (credo si scriva così..) di violenza, propongo di sostituire le competizioni sportive con vere battaglie armate tra i rappresentanti di due opposte fazioni...

 
alle 19:59, Blogger nimroth ha scritto...

sono ormai convinto che la guerra e l'odio appartengano al genere umano quanto l'amore e la pace, concetto molto più impalpabile della guerra...
credo inoltre che le persone che poco hanno avuto e poco hanno dato alla vita, debbano trovare qualche canale per esprimere se stessi e temo che questo mezzo possa essere anche la violenza privata...
sento tante discussioni da bar sul calcio, specie in questo momento, anche accese e rancorose...
la supremazia della ragione conosce vari ostacoli ma quando accadono questi fatti, come anche petardi e motorini giù dalle curve, mi pare che alcuni siano insormontabili...

 
alle 10:45, Anonymous Anonimo ha scritto...

Ho sempre creduto anche io che il calcio in modo particolare sia lo sport che in qualche modo tiene accesi gli istinti bellicosi dell'uomo. In Italia se non ci fossero le forze dell'ordine a vigilare su tutte le partite si assisterebbe ogni domenica ad uno scontro all'arma bianca tra le tifoserie. Prenderebbero forma scene tragicomiche a metà strada tra quelle viste in "Eccezzziunale Veramente" e quelle delle battaglie di William Wallace, sulle piane di Falkrik.
Inutile stare a sottolineare che questo episodio di cronoca sia assolutamente folle e drammatico.
Mi auguro che serva però a far capire (a qualche pelato inchiodato ancora alla sua poltrona) che la situazione del nostro Calcio è altrettanto drammatica soprattutto perché, come testimonia questo gesto disumano, non si limita al solo ambito spotivo ma investe anche quello, decisamente più rilevante, sociale.
Sono anche convinto, e non mi vergogno ad affermarlo, che la responsabilità di questo omicidio ricada anche sulle teste di questi signori del sistema Pallone che sicuramente queste connessioni profonde tra Calcio e Società non le hanno ancora ben comprese. Altrimenti forse si sarebbero comportati in modo diverso o almeno avrebbero avuto la decenza e il pudore, una volta smascherati, di dare le dimissioni e mettersi da parte.

 

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