2.5.06

ite, missa est



sono rimasto colpito dall’iniziativa del Foglio di Giuliano Ferrara di pubblicare, ogni non so quanto, nell’edizione del sabato una intera pagina con le recensioni delle chiese italiane… il critico liturgico, Camillo Langone, come un Edoardo Raspelli delle ostie, si aggira per l’Italia visitando edifici di culto per stilare classifiche scritte anche molto bene… alla fine del commento, l’attribuzione delle “forchette”; in questo caso si tratta di candele, da 1 a 5, per indicare una sintesi valutativa dell’edificio e degli arredi, e di messali per la valutazione della messa…
questa è una di quelle idee che avrei voluto avere e che mi esaltano… intendiamoci, il parroco non ha da vendere merce quindi che le panche non siano comode o non abbiano gli inginocchiatoi non sono elementi discriminanti per il futuro della diocesi di appartenenza… però è anche vero che le chiese appartengono al nostro panorama quotidiano e ce ne sono di orribili, arredi liturgici compresi; come è vero che alcune omelie sono inascoltabili, prive di entusiasmo e di qualsiasi significato o talmente oscure che io non riesco a rintracciare il senso se non ricorrendo al “cerca file” nella memoria della mia infanzia gesuitica…
forse nel tentativo di considerare gli edifici di culto alla stregua di un albergo o di un ristorante, senza apparire irriverente, si cerca anche di riportare alla luce una tonalità laicista che ci appartiene e che probabilmente in qualche occasione ci ha irritato per la scarsa visibilità dell’altare o per quelle odiose lucette finte al posto delle amate candele che ho acceso in tutte le chiese in cui sono stato dall’infanzia ad oggi…
la rubrica del Foglio si chiama opportunamente ite, missa est…

2 commenti:

alle 18:34, Anonymous Anonimo ha scritto...

di solito sai che non commento se l'argomento non è di interesse per le ridotte facoltà del sottoscritto, ma questa volta ci tenevo a fartelo sapere!!!
andiamo avanti così, facciamoci del male.

 
alle 20:47, Anonymous Anonimo ha scritto...

Camillo Langone lo conoscevo già ma non mi è rimasto mai molto simpatico per via di una sparata, che fece tempo fa, sulla mia città.
Ad ogni modo con questa rubrica avrà il suo bel da fare perchè a parer mio di chiese che si meritano 5 candeline in Italia ce ne sono ben poche, escludendo ovviamente tutte quelle costruite prima del 1850. Figuriamoci un criticone come Camillo Langone cosa potrà mai apprezzare di queste chiese della nostra architettura moderna e contemporanea. Sempre che la rubrica non sia estesa anche alle chiese dei periodi precedenti.
Sarà comunque interessante seguire questa hit parade dell'edificio liturgico.
Relativamente alla mia città, gli edifici sacri successivi al 1850 sono molti ma onestamente di dubbio gusto e pessima fattura. Per dirla come la direbbe Langone (così gli risparmio la fatica di tornare a San Benedetto, ndr) le chiese del mio paese sono "straordinariamente orrende". Si salva solo la cattedrale di "San Benedetto alta" ma quella rientra negli edifici costruiti molto prima dell'avvento dell'architettura moderna.

 

Posta un commento

<< Home