13.4.06

post atomico


ciò che leggerete sarà facilmente imputabile di demagogia e qualunquismo, ma le notizie che giungono dall’Iran sono tutt’altro che rassicuranti… il signore nella foto è stato eletto democraticamente qualche mese fa e ha sostituito il presidente Katami alla guida di un paese di cui personalmente conosco poco… ora, per me il principio della sovranità dei popoli è intoccabile e lo è sempre stato tranne nelle occasioni in cui le elezioni sono state spacciate per libere e democratiche ma evidentemente una percentuale di consensi pari al 95% e gli appelli di un’opposizione costretta a ricorrere all’alfabeto muto, smentivano questa mistificata libertà di espressione e di voto…
spesso purtroppo il ripetersi di terremoti devastanti ci restituisce immagini di cumuli di macerie fangose e dei lutti conseguenti… nel giro di pochi mesi, il presidente dell’Iran ha avvertito come prioritaria l’esigenza di arricchire l’uranio per scopi ancora in fase di accertamento e mi viene da chiedermi cosa stia aspettando ad occuparsi del suo popolo, specialmente chi vive nelle campagne perché immagino Teheran come una città comunque moderna, affinché abbia condizioni migliori di vita in generale e di residenza in particolare… esisterà in questo paese una normativa anti-sismica che imponga tutti i requisiti di sicurezza su cui i paesi civili hanno negli ultimi decenni lavorato ? qual è il senso morale di investire milioni di euro nella ricerca nucleare con la necessità di riaprire impianti a costi pazzeschi, quando il tuo popolo muore non sappiamo se di fame ma certamente di scosse telluriche ? e da questo discorso voglio tenere fuori considerazioni religiose sull’integralismo e sulle “amicizie” piuttosto discutibili che il presidente iraniano sta stringendo con altri capi di stato eleganti quanto se non più di lui…
saluti…

2 commenti:

alle 15:12, Anonymous Anonimo ha scritto...

Credo non ci sia un senso morale nella scelta del presidente dell'Iran. Penso che sia motivato solo esclusivamente da considerazioni politiche.
Dal nostro punto di vista può sembrare assurdo ma questi paesi non avvertono, credo, la loro grave condizione di precarietà sociale perchè tutto il loro mondo è nella stessa condizione. Non si può prescindere dal discorso dell' integralismo per capire.
L'Iran, come tutti i paesi del medioriente, si sente prima di tutto parte del mondo Islam prima ancora di sentirsi parte del mondo intero.
Questa scelta fatta che va indubbiamnete a discapito della possibilità di risolvere altri problemi, a nostro avviso più impellenti, è motivata da un unico scopo: quello di guadagnare una posizione di rilievo o di leadership all'interno del proprio mondo islamico. Penso sia una strategia diplomatica. Tutti i paesi islamici che si sentiranno minacciati da una qualche potenza occidentale vedranno nell'amica Iran una nazione in grado di poter eventualmente mediare con l'Occidente proprio perchè lo stesso Iran sarà tenuto dall'Occidente stesso in debita considerazione.
La condizione sociale è relativa perchè è una condizione che è sempre comunemente appartenuta al loro mondo e non avvertono la necessità di investire capitali per migliorarla.

 
alle 16:05, Blogger nimroth ha scritto...

temo che tu abbia ragione... è probabile infatti che l'intero popolo sostenga questa iniziativa e si accontenti di ciò che in qualche modo riesce a gestire per una minima sussistenza anche se questo comporta il fatto di vivere nella casa di paglia di uno dei tre porcellini...

 

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