17.4.06

messaggio promozionale


tornando dagli Stati Uniti nel marzo del 2004, quando individuai tra i passeggeri del volo David Byrne ebbi un sussulto... la sfortuna volle che l'arcigna signorina del check-in mi divise dal mio gruppo e quando vidi che David si andò ad accomodare al posto finestrino accanto ai miei compagni di viaggio diverse file dietro, rimasi malissimo... passai la notte in volo a cogitare su qualche parola da dirgli la mattina seguente, imprecando per aver lasciato in valigia il suo ultimo cd appena uscito e appena acquistato in un negozio di Los Angeles... naturalmente prima di chiuderlo in valigia ebbi l'intuizione di portarlo nel bagaglio a mano, ma non feci i conti con qualche corollario alla legge di Murphy e con sufficienza lo riposi con i guanti nella tasca più capiente della valigia... e altrettanto naturalmente il mattino dopo, non ebbi modo di incrociarlo per dirgli che sono un ammiratore che conosce tutta la discografia pubblicata dai Talking Heads dall'età della mia ragione fino a quel momento, comprendendo la sua produzione da solista dall'anno dello scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1989... volevo dirgli che conservo tutto il repertorio dal vinile al digitale, compreso un 33 giri raro del 1985 di cui ho cercato per anni la versione mp3... volevo dirgli di aver fatto chilometri per vederlo in concerto, anche dovendo sorbirmi scalmanati che pogavano sulle note del gruppo di Kusturica di cui ho fortunatamente rimosso il nome...
ma non ho detto nulla e questo esercizio di inedita timidezza rimarrà per tanto tempo in testa alla mia personale classifica delle cose non dette !
in ogni caso, è uscita da pochi giorni una versione rimasterizzata con l'aggiunta di alcune tracce nuove di un album storico realizzato da David con Brian Eno nel 1981; non sarà una pietra miliare quanto Remain in light dei Talking Heads del 1980, ma My life in the bush of ghosts resta un capolavoro di musica sperimentale di avanguardia... in attesa dell'acquisto imminente, ho ascoltato le tracce nuove e alcune sembrano rumore di pentole, ma altre saranno presto inserite come soundtrack per qualche editing video...

9 commenti:

alle 21:21, Blogger mikadosaim ha scritto...

Ma io non capisco, tu vedi il tuo idolo che è sul tuo stesso aereo e ti fai cogliere dalla timidezza?
Non dico che avresti dovuto o potuto fare come i fan più scalmanati che si infilano pure sotto le lenzuola dei loro beniamini e poi si ritrovano con citazioni in giudizio e restrizioni varie; ci voleva calma, classe e sangue freddo per distinguersi e farsi riconoscere...e invece ora continuerai a collezionare suoi pezzi, ad ascoltarlo nelle cuffie o da sotto il palco, sapendo che l'hai avuto a pochi metri di distanza e non gli hai fatto quel piacere che ogni artista vorrebbe: la stima, il calore e l'affetto del suo pubblico che lo segue da sempre!

 
alle 21:37, Blogger nimroth ha scritto...

lo so, lo so... il mio atteggiamento non trova una spiegazione razionale e forse neanche emotiva... ma sono rimasto paralizzato, perso nell'osservare quell'uomo dalla cui testa sono uscite numerose colonne sonore della mia vita... un artista completo con una produzione musicale che ha toccato numerosi generi, dall'avanguardia rock al merengue... un autore di testi ironici e profondi, grafico delle sue copertine e soprattutto una persona fuori dallo star system e, per questo, apprezzato da molti senza riserve... e mentre sentivo questo debito di riconoscenza smisurato, lo guardavo e non favellavo... in realtà è anche vero che quando sono sceso dall'aereo, dormiva ancora e al check-out sono passato molto prima di lui...

 
alle 01:10, Anonymous Anonimo ha scritto...

Il comportamento di Nim in aereo, per uno come me, che perse un giorno del viaggio a NY per chiudersi dentro al Virgin Mega Store di Times Square ad aspettare gli Aerosmith, mi lasciò molto sorpreso. Direi che mi fece anche preoccupare per me stesso perchè pensai che forse il comportamento da correggere era il mio.. adiritttura pensai: "ammazza che sangue freddo che ha Nim, proprio un tipo posato e razionale! Io al suo posto mi sarei strappato i capelli al pensiero di poter passare nove ore di volo con il mio idolo!" Comunque, io rimasi + colpito dal fatto che notai che Byrne aveva un iPod uguale al mio! David Byrne ovviamente non era un nome a me sconosciuto ma, essendo un po più giovane di Nim, la mia età della ragione musicale arrivò quando c'erano in voga altri personaggi e ad altre tendenze. Pertanto rimasi abbastanza indifferente.
Per quanto rigurda questa nuova release, ne avevo sentito parlare ma sinceramente non mi è ancora capitata l'occasione di ascoltarne un estratto. Provvederò quanto prima poi ne riparliamo...

 
alle 08:25, Blogger nimroth ha scritto...

non ti preoccupare, frankie... tu sei sano... è vero però che sono posato e razionale, ma non sarei comunue mai andato a torturare per 9 ore il più posato e razionale David ! e comunque alla fine, gli Aerosmith li hai visti ?!

 
alle 10:08, Anonymous Anonimo ha scritto...

Li ho visti passare per scendere al piano -1 dove si sarebbero intrattenuti con i fortunti che avevano acquistato le prime 100 copie dell'allora nuovo album.
Ho cercato di corrompere ogni singolo addetto alla sicurezza ed ogni singolo commesso del mega store per poter passare. Chiesi anche ad una grandissima stronza di giornalista che aveva almeno 10 pass al collo. Niente. Non ha funzionato neanche la storiella del bambino povero venuto dall'Italia..

 
alle 15:07, Blogger nimroth ha scritto...

sapendo con che attrezzatura ti muovi, penso che difficilmente ti avrebbero preso per un bimbo "povero" venuto dall'italia !

 
alle 15:48, Blogger mikadosaim ha scritto...

...l'errore è stato proprio quello di aver detto che venivi dall'Italia, non godiamo di ottima fama nel mondo! ;-)

 
alle 20:13, Anonymous Anonimo ha scritto...

Io, una volta, ho incontrato in una stessa sera il mio (allora) scrittore preferito e il mio (tutt'ora) regista preferito: Luis Sepulveda e Ken Loach.
Casualmente (?) avevo con me la copia appena finita di leggere di "storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare". Mi avvicinai e gli dissi con uno spagnolo nostrano: "puede firmar hesta gaviota?"
Lui disse "certamente" e scrisse "fraternamente, L. Sepulveda".
Poi presi il programma della serata del Flaiano e andai da Loach e dissi "can you make a signature for a youre fan?", e, con lo stupore per essermi fatto capire, mi scrisse "good luck. Ken".
Così capii la differenza tra un poeta di sinistra e un fatalista europeo.

 
alle 22:08, Blogger Frankie-Yu ha scritto...

Fortuna che non hai incontrato Rocco Siffredi.. se avessi chiesto un autografo a lui non so come sarebbe andata a finire!

 

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